Sponsorizzazioni: possono essere dedotti i costi elevati, anche se poi potrebbero non avere un ritorno economico, ma quello che più conta è che siano almeno inerenti.
Lo ha deciso la Corte di cassazione che, con l'ordinanza n. 6368 dell'8 marzo 2021, ha accolto il ricorso di una società che aveva sponsorizzato alcune auto di gran turismo, ribaltando i gradi di merito che avevano visto la conferma degli avvisi di accertamento impugnati. Secondo la Suprema corte, in materia di inerenza dei costi deducibili deve rinvenirsi una correlazione del costo di cui si tratta non in relazione ai ricavi, ma in relazione all'attività imprenditoriale nel suo complesso, avuto riguardo all'oggetto dell'impresa.
Conseguenza di questa impostazione è, da un lato, che non assume rilevanza, in quanto tale, la congruità o l'utilità del costo rispetto ai ricavi, dovendosi dare un giudizio di inerenza di carattere qualitativo e non quantitativo; dall'altro, che l'antieconomicità del costo (rispetto al ricavo atteso) degrada a mero elemento sintomatico della carenza di inerenza.
In conseguenza di tale impostazione, sono stati, ad esempio, ritenuti deducibili, in quanto inerenti, costi relativi ad attività di carattere preparatorio, come anche costi strumentali ad attività future e di potenziale proiezione dell'attività imprenditoriale. Per la Cassazione ha quindi sbagliato la Ctr di Firenze a trarre il giudizio di non inerenza sulla base della sproporzione del costo assunto rispetto al potenziale ritorno commerciale offerto dalle manifestazioni sponsorizzate. La Ctr ora dovrà riconsiderare il caso alla luce delle indicazioni della Corte. Pertanto, in tema di spese di sponsorizzazione, non si può escludere l’inerenza del costo basandosi solo sulla sproporzione dello stesso in termini di ritorno commerciale; l’antieconomicità rappresenta infatti solo un indice sintomatico che non è in grado, da solo, di interrompere la correlazione con l’attività esercitata.
Deductible sponsorships even if they are costly as long as they are inherent
Sponsorship: high costs can be deducted, even if they may not have an economic return, but what matters most is that they are at least inherent.
This was decided by the "Corte of Cassazione", which, with Order No. 6368 of 8 March 2021, upheld the appeal of a company that had sponsored a number of touring cars, overturning the grades of merit that had seen the confirmation of the notices of assessment challenged. According to the Supreme Court, as regards the relevance of deductible costs, there must be a correlation of the cost in question, not in relation to revenues, but in relation to the entrepreneurial activity as a whole, with regard to the object of the business.
The consequence of this approach is, on the one hand, that the appropriateness or usefulness of the cost with respect to revenues does not assume relevance, as such, a qualitative, not quantitative, judgement of inherence must be made; on the other hand, that the uneconomic nature of the cost (with respect to the expected revenue) degrades to a mere symptomatic element of the lack of inherent nature.
As a result of this approach, costs relating to activities of a preparatory nature, as well as costs instrumental to future activities and potential projection of the entrepreneurial activity, were, for example, considered deductible as inherent. The Court of Cassation therefore held that the Florence Regional Tax Court was wrong to base its judgement of non-inherent costs on the disproportionate nature of the costs incurred compared to the potential commercial return offered by the sponsored events. The Ctr will now have to reconsider the case in the light of the Court's indications. Therefore, on the subject of sponsorship expenses, it is not possible to exclude the inherent nature of the cost based only on the disproportionate nature of the same in terms of commercial return; the uneconomic nature is in fact only a symptomatic index that is not capable, on its own, of interrupting the correlation with the activity carried out.
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